Passa ai contenuti principali

Lite temeraria

Sono state molte le strade percorse per eliminare il numero dei contenziosi e, quindi, per abbreviare i tempi del processo. Riforme processuali su riforme. Il codice civile smembrato in sub-sub-sub commi...bis ter quater etc etc..non che non mi piaccia studiare, stare sempre in corsa. Insomma ci sta. In ogni professione bisogna aggiornarsi. Ma ciò che proprio non mi va giù è il doverlo fare pur sapendo che sarà inutile. L'ennesima, inutile riforma. Una perdita di energia per tutti. 
Ma ogni cosa va come deve. E quindi i Giudici con una recentissima sentenza (817 del 2015) hanno centrato a pieno il bersaglio, finalmente accogliendo l'istanza di qualche temerario che ha insistito fino in Cassazione. Ve la faccio breve hanno solo applicato una vecchissima, obsoleta norma l'art 96 cpc, che sanziona la parte processuale le cui ragioni non sono fondate e che sta in giudizio senza che in realtà alcuna norma glielo conceda, condannandola non solo a pagare spese di giustizia ma anche a risarcire gli ulteriori danni.
Ciò dimostra che il legislatore ha pensato un po' a tutto e che se i Giudici evitassero di compensare sempre le spese fra le parti a prescindere dal diritto, già solo questo sarebbe un ottimo deterrente al proliferare di contenzioso. 
Buona notte a tutti

Commenti

Post popolari in questo blog

Il lavoratore in malattia può andare in palestra?

Il titolo del post non è provocatorio. Tutt'altro. Rappresenta un recente principio sancito dai giudici della Cassazione e che suona così: il licenziamento è illegittimo se la causa dello stesso risiede nell'allontanamento da casa del lavoratore "malato" per esigenze diverse da motivi di lavoro. Ciò perché le incombenze extra lavorative, tra i quali anche il moderato esercizio fisico, non precludono o ritardano la guarigione e dunque il rientro a lavoro. La sentenza è interessante perché sembra stia cedendo quel rigido principio in materia di lavoro che ricollega la malattia alla necessità di restare immobilizzati a casa per paura di eventuali controlli e, dunque, sanzioni sul posto di lavoro. La maggiore flessibilità dei Giudici nello specifico riflette la convinzione che il lavoratore, sopratutto se malato, possa anzi accelerare il proprio processo di guarigione attraverso una qualche forma di attività fisica anche all'esterno. Chiaro è che tutto andrà comunque

A chi spetta il rimborso per Sisma '90 ?

Ad aprile ho pubblicato un post intitolato "il grande bluff" ( Articolo ) dove spiegavo i miei dubbi sulla concreta operatività della legge di stabilità in merito alla restituzione del 90% delle imposte, pagate per il triennio 90-92, dai contribuenti/dipendenti delle province colpite dal terremoto del 13 dicembre 1990, cioè Ragusa, Siracusa e Catania. Ricordate? Ad ogni modo lo riposto. I dubbi non solo erano fondati ma erano anche pochi. Nel senso che i dubbi su concentravano solo sui criteri di assegnazione somme e sull'esiguità  dello stanziamento, non di certo sulla sostanza della norma e cioè sul fatto che quei rimborsi spettassero ai contribuenti/dipendenti. Davo per scontato che la norma fosse stata introdotta per riequilibrare le posizioni fra liberi professionisti e dipendenti nel rispetto degli orientamenti giurisprudenziali di grado superiore. Invece no. Ho cominciato a nutrire seri sospetti sull'effettiva volontà ministeriale di definire bonari

Obbligo di fedeltà

La Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, con la sentenza 9 luglio 2015, n.14304 ha sancito che ai fini della violazione dell’obbligo del lavoratore di fedeltà rispetto al proprio datore , è sufficiente la "mera preordinazione" di una attività contraria agli interessi del datore di lavoro anche "solo potenzialmente" produttiva di danno. Ciò che è peculiare di questa sentenza è più del principio in se espresso dalla consulta, la fattispecie concreta in cui esso ha trovato applicazione. Cioè i Giudici hanno ritenuto che un lavoratore ha violato l'obbligo di fedeltà e correttezza praticando uno sport che poteva astrattamente complicare le proprie condizioni di salute e, dunque, danneggiare il datore di lavoro in termini di produttività aziendale. Ciò perché il lavoratore a causa del proprio stato di salute era stato assegnato a mansioni ridotte con perdita a livello di efficenza organizzativa e produttiva. Quindi l'obbligo di fedeltà viene ampliato nella sua va