Dal mese di febbraio 2015 è possibile ricorrere, per tantissime casistiche di controversie, alla procedura di negoziazione assistita in alternativa alla mediazione facoltativa ovvero al ricorso al giudice.
La procedura di negoziazione è interamente gestita dagli avvocati regolarmente iscritti all'albo senza necessità di ricorrere ad altri enti. Viene gestita per cosi dire "in casa". Il provvedimento ottenuto al termine della procedura è equiparato ai provvedimenti del giudice sotto ogni punto di vista.
Ma la cosa più interessante dal punto di vista pratico è che si può ricorrere al nuovo strumento anche nei casi di separazione e divorzio in presenza o meno di minori. Nei casi in cui è necessario definire qualunque tipo di accordo fra i coniugi sia in costanza di matrimonio che non. Al termine della procedura l'avvocato comunicherà il provvedimento all'ufficiale di stato di civile per le annotazioni e deve farlo in brevissimo tempo a pena di sanzioni.
Quindi senza tediarvi troppo sull'intero iter di questo procedimento, basti sapere che in alcuni casi è obbligatorio ricorrervi mentre in altri è facoltativo. Proprio nei casi di facoltatività la parte che ritiene di avere un diritto tutelabile dall'ordinamento può scegliere insieme al proprio legale di invitare la controparte a negoziare piuttosto che citarla direttamente a giudizio.
Questo è un bell'esempio di civiltà secondo me senza considerare che le controversie si ricompongono molto più efficacemente sia in termini di tempo sicuramente molto breve che in termini di soddisfazione reciproca degli interessi in conflitto. Molto probabile è che la soluzione finale accontenti, seppur in percentuali diverse, tutte le parti. Non esistono vincitori e perdenti assoluti. come a dire che vincono tutte.
Anche la mediazione è un bellissimo istituto, ma lo è più nella teoria che nella pratica e lo dico da mediatore. Le parti quando sono lì nell'ufficio mediazione non son libere e non hanno quasi mai intenti realmente pacifici e non per loro volontà. Magari in fondo vorrebbero trovare una soluzione pacifica ma il contorno non evoca assolutamente la recondita finalità di pace.
Sono lì, con le proprie carte, i propri legali, dinnanzi ad un terzo che per quanto mediatore comunque è sempre considerato dalle parti chi deve decidere e ciò a prescindere che gli spieghi che non è quello il ruolo del mediatore. Questo è quello che percepiscono quasi tutti gli utenti della mediazione. Gli avvocati non possono fare altro che calmare gli animi dei clienti e perorare le loro ragioni. Cioè ognuno fa il suo gioco. Il gioco delle parti. Quello che si fa costantemente per anni e anni nelle aule giudiziarie. Invece la negoziazione sembra centrare il bersaglio. Le parti giocano in casa. sono più rilassate e gli avvocati possono concordare la definizione migliore secondo lo spirito proprio dell'istituto, negoziandone i vari aspetti.
La procedura di negoziazione è interamente gestita dagli avvocati regolarmente iscritti all'albo senza necessità di ricorrere ad altri enti. Viene gestita per cosi dire "in casa". Il provvedimento ottenuto al termine della procedura è equiparato ai provvedimenti del giudice sotto ogni punto di vista.
Ma la cosa più interessante dal punto di vista pratico è che si può ricorrere al nuovo strumento anche nei casi di separazione e divorzio in presenza o meno di minori. Nei casi in cui è necessario definire qualunque tipo di accordo fra i coniugi sia in costanza di matrimonio che non. Al termine della procedura l'avvocato comunicherà il provvedimento all'ufficiale di stato di civile per le annotazioni e deve farlo in brevissimo tempo a pena di sanzioni.
Quindi senza tediarvi troppo sull'intero iter di questo procedimento, basti sapere che in alcuni casi è obbligatorio ricorrervi mentre in altri è facoltativo. Proprio nei casi di facoltatività la parte che ritiene di avere un diritto tutelabile dall'ordinamento può scegliere insieme al proprio legale di invitare la controparte a negoziare piuttosto che citarla direttamente a giudizio.
Questo è un bell'esempio di civiltà secondo me senza considerare che le controversie si ricompongono molto più efficacemente sia in termini di tempo sicuramente molto breve che in termini di soddisfazione reciproca degli interessi in conflitto. Molto probabile è che la soluzione finale accontenti, seppur in percentuali diverse, tutte le parti. Non esistono vincitori e perdenti assoluti. come a dire che vincono tutte.
Anche la mediazione è un bellissimo istituto, ma lo è più nella teoria che nella pratica e lo dico da mediatore. Le parti quando sono lì nell'ufficio mediazione non son libere e non hanno quasi mai intenti realmente pacifici e non per loro volontà. Magari in fondo vorrebbero trovare una soluzione pacifica ma il contorno non evoca assolutamente la recondita finalità di pace.
Sono lì, con le proprie carte, i propri legali, dinnanzi ad un terzo che per quanto mediatore comunque è sempre considerato dalle parti chi deve decidere e ciò a prescindere che gli spieghi che non è quello il ruolo del mediatore. Questo è quello che percepiscono quasi tutti gli utenti della mediazione. Gli avvocati non possono fare altro che calmare gli animi dei clienti e perorare le loro ragioni. Cioè ognuno fa il suo gioco. Il gioco delle parti. Quello che si fa costantemente per anni e anni nelle aule giudiziarie. Invece la negoziazione sembra centrare il bersaglio. Le parti giocano in casa. sono più rilassate e gli avvocati possono concordare la definizione migliore secondo lo spirito proprio dell'istituto, negoziandone i vari aspetti.
Commenti
Posta un commento