Può un datore di lavoro licenziare un dipendente, per esigenze di riorganizzazione aziendale ? Può farlo solo perché vuole aumentare i profitti d'impresa ? A quali condizioni ? A sentirla qualche anno fa, una o due domande del genere, si sarebbe urlato allo scandalo. E chiunque avrebbe risposto un NO secco ed anche non poco stizzito da cotanto oltraggio nel porla. Insomma siamo cresciuti in ambienti di diritto in cui il datore di lavoro ha quasi sempre torto quando licenzia e viceversa il buon lavoratore ha diritto ad una tutela blindata del posto di lavoro. Imprenditori e datori di lavoro prostrati da una normativa rigida e fissa che bloccava qualunque forma creativa che in qualche modo potesse sfiorare qualche certezza lavorativa di un dipendente, che nel frattempo, si crogiolava nelle sue beate certezze da "posto fisso" scordandosi anche di fare gli interessi del capo dell'impresa. Adesso tutto cambia e di certezze non ne esistono più n
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