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Visualizzazione dei post da settembre, 2016

Sembra facile...e lo è, se sai come fare!

Vi siete mai sentiti dire: "Fai una lista degli obiettivi più importanti e mettiti in azione!" Avete avuto la sensazione che tutto fosse semplicissimo e siete partiti con la migliore intenzione. Poi ad un certo punto Vi siete trovati fuori strada e sempre più distanti dall'obiettivo. A me è successo molte volte. E questo mi ha spinto alla ricerca di un qualcosa che mi aiutasse ad ottimizzare le mie risorse, i miei tempi e, quindi, i miei risultati. Oggi condividerò questo aspetto della mia ricerca ed anche uno degli strumenti che ho trovato alla fine di questa e che riguarda proprio il metodo per raggiungere, più semplicemente ed efficacemente, un obiettivo. Dicevo.  Tra chi mi suggeriva di fare una lista degli obiettivi e di raggiungerli, c'era anche chi conosceva che "il processo funziona  meglio se li scrivi gli obiettivi" e mi diceva: "Ci hai pensato agli obiettivi? Bene. Adesso scrivine almeno tre su un foglio e raggiungili!" Lo facevo, li scr

Come esco da quella società ?

Credo che a tutti sia capitato di prendere qualche fregatura! Magari avete sottoscritto un contratto di acquisto di partecipazioni sociali ovvero di quote societarie in società di capitali oppure di persone, credendo di fare un buon investimento ed invece trovarVi di fronte ad un "brocco" societario che non produce quegli utili auspicati. Rileggendo il contratto sociale Vi siete accorti anche che è prevista una penale nel caso di rinuncia oppure che non è possibile risolvere il contratto per difetto delle qualità (patrimoniali) promesse. Quindi avete pensato " Ok. sarò legato per sempre a questa società ". Oggi parlerò di questo e Vi darò qualche consiglio su come muoverVi nel caso specifico in cui volete recedere da un contratto con il quale avete acquistato quote societarie. Quindi procedendo per gradi affronterò prima la tematica delle  garanzie connesse alla vendita di partecipazioni sociali.  Mi riferisco in particolare alla possibilità di chiedere la risoluzio

"Ho pagato l'ultima rata del finanziamento ma continuano a chiedermi insoluti. Come mai?"

Mi rivolgo sopratutto a chi, quando accede ad un finanziamento ovvero ad un prestito al consumo, non presta adeguata attenzione a tutte le clausole contrattuali e, sopratutto, a quelle scritte con caratteri molto piccoli e difficilmente leggibili. Proprio le clausole con il suddetto stile vanno attenzionate maggiormente perché, con elevata probabilità, nascondono qualche piccolo " sotterfugio " o meglio, scorrettezza da parte dell'istituto erogante ovvero intermediario di credito. Mi riferisco in particolare a quei tipi di contratti di finanziamento nei quali risulta inglobata anche la diretta ed automatica conseguenza dell'accensione di una linea di credito/fido, alias, " carta revolving"   oppure equipollenti vari. *Piccola parentesi*. Solitamente questi contratti si materializzano sopratutto quando a richiedere il prestito ovvero il finanziamento sono gli anziani i quali difficilmente leggono il contratto fidandosi della professionalità e buona f

Come ripristinare l'equilibrio fra le prestazioni contrattuali

Oggi parlo di equilibrio fra prestazioni contrattuali e lo faccio in occasione di un recentissimo intervento in materia della Cassazione. Ciò che da sempre mi ha affascinato della materia contrattuale è proprio l'attenzione che il legislatore mostra per gli equilibri di reciprocità (sinallagma) esistenti fra prestazione e controprestazione. Il principio fondamentale in materia è quello della necessaria proporzione  fra la prestazione e la controprestazione Farò un esempio prendendo spunto dal caso concreto su cui di recente sono intervenuti i giudici di grado superiore. Tra una Casa di cura ed un’Azienda Sanitaria Provinciale era stato stipulato un contratto avente ad oggetto l' accordo che prevedeva il pagamento di somme di denaro a favore della casa di cura (controprestazione) a fronte dello svolgimento di prestazioni sanitarie. La casa di cura riteneva di aver erogato servizi per un valore notevolmente superiore alle somme ricevute e quindi, a proprio parere, s

Quando è giusto il recesso operato dalle banche?

Con la recentissima sentenza n. 17291 del 24 agosto 2016, la Cassazione è tornata ad affrontare alcune delle principali problematiche connesse all’esatto inquadramento dei limiti applicabili all'operatività del diritto di recesso della banca. La questione sostanzialmente questa che segue. Molto spesso le banche recedono dai rapporti bancari, unilateralmente, perché ritengono che la semplice diminuzione delle garanzie patrimoniali costituisca  giusta causa di recesso . In altri casi il recesso unilaterale viene operato dalle banche in seguito ad  un qualsiasi atto di disposizione del proprio patrimonio da parte del debitore, ritenendosi, a giusto titolo, allarmate  dal comportamento del debitore. In questi casi il principio consolidato e ripetuto dai Giudici Superiori (enunciato dalla Suprema Corte con le sentenze nn. 9321 del 2000 e 4538 del 1997) sancisce che in caso di recesso di una banca dal rapporto di credito a tempo determinato, seppure in presenza di una giusta causa tipizz