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Visualizzazione dei post da agosto, 2015

Continuo.

Riprendo il tema di ieri. Molto buffa è simpatica la goffa reazione del ministero dell'istruzione ai primi segnali di rivolta mediatica suscitata dai falsi moralisti un po' conservatori un po' azzeccagarbugli un pó spargi - caos. Ecco subito pronta una parziale modifica al piano di riforma scolastico. Il progetto pari opportunità sarà facoltativo! Ai genitori dunque la scelta, firmare aderendo al progetto oppure no. Così facendo manifestano quasi la flagranza di reato o almeno non sembrano proprio sicuri della propria  legge.. Ed hanno ragione perché è la solita, inutile trovata per creare mercato a qualcuno. Sicuramente però, dicevo ieri, nel governo non c'era alcun intento trasformista o riformatore di imitare quel movimento filosofico-culturale nato nel Nord America fra gli anni 70/80 poi denominati  studi di genere  o  gender studies  nel mondo anglosassone. Figurarsi se questi potessero mai prendere una strada talmente radicale! La riforma rinvia semplicemente alla

G E N D E R: codice rosso!!

Oggi sondo un terreno spinoso. Uno di quei classici temi capaci di suscitare tanto di quel clamore da confondere anche le menti più pacate ed equilibrate. Ebbene si. Se si discute su parità dei sessi, ci si mette un po' di falsa morale ed anche la tutela dell'infanzia nelle scuole, ecco che si crea una bomba mediatica capace di sterminare in un battibaleno una buona percentuale delle menti italiane, quanto meno quelle scampate alla TV spazzatura, talk show, varie Marie del Filippo e D'Urso, programmi noir e voyeurismi di basso profilo. Dunque parlo della cosiddetta riforma "buona scuola" che inserisce, per i genitori che firmano aderendo, dei progetti formativi nelle scuole di infanzia ed elementari rivolti alla pari opportunità, uguaglianza e rispetto della sessualità etc etc. Ciò che suscita scalpore è il rinvio alla legge (peraltro datata del 2013) che ha dato attuazione ad una convenzione del consiglio d'Europa firmata ad Istanbul  nel 2011 con lo scopo di

Specializzazione per avvocati

Dopo qualche attimo di panico nell'ambito forense, ecco che si chiarisce che la "specializzazione" per gli avvocati non è obbligatoria.  Chi vuole si specializza chi non vuole continua a patrocinare come gli pare, come ha sempre fatto. E quindi?  Qualcuno ha spiegato al legislatore attuale che le leggi devono avere una ratio, uno scopo, una ragione o motivazione che dir si voglia? Qual'è la ratio di questa norma?  Forse creare avvocati di serie A e avvocati di serie B?  Non capisco. O meglio capisco che è sempre la solita mediocrità dell'attuale governo. Lancia la pietra e ritira la mano per paura che gliela trancino. Questo è quello che è successo anche in questo caso. La loro intenzione era di certo creare qualche nuovo istituto finalizzato a favorire qualcuno o qualcosa e nello specifico nuovi enti di formazione ma di fronte alla sommossa scatenata nell'ambito hanno corretto il tiro. Ora, a prescindere che questa legge è assurda, inutile, improduttiva la re

Le Leggi della Morale Cosmica (Si raccoglie ciò che si semina)

"I contadini sono stati i primi moralisti", dichiara Omraam Mikhaël Aïvanhov, "quando non seminano, non si aspettano nessun raccolto, e se piantano dell'insalata, sanno che non raccoglieranno delle carote.  Allora perché un uomo che semina odio e discordia dovrebbe sperare di raccogliere amore e pace?  Per avere un palazzo di marmo, non si utilizzano dei mattoni. Per avere un corpo sano, non ci si ciba di alimenti avariati. Come possiamo quindi pensare di avere una psiche solida, resistente, un'intelligenza limpida ed un cuore generoso, se continuiamo incessantemente ad agitare pensieri e sentimenti disordinati, avvelenati dall'avidità o dal rancore?  È indispensabile essere selettivi con i pensieri e i sentimenti, esattamente come lo si è con il cibo o con la costruzione di una casa...  Le leggi che governano la nostra psiche sono identiche a quelle che sono state scoperte negli altri settori della natura e della tecnica.  La morale non è stata inventata né

Anima innamorata di Alda Merini

A volte succedono cose strane, un incontro, un sospiro, un alito di vento che suggerisce nuove avventure della mente e del cuore. Il resto arriva da solo, nell’intimità dei misteri del mondo.

Ermete trismegisto

*Tat :- E come è punita, o padre, l'anima umana? Ermete: - Vi è forse un castigo per essa più grande dell'empietà, o figliomio? Vi è forse una fiamma più devastatrice? E quale morso di belva può dilacerare il corpo come l'empietà dilacera l'anima? Non vedi quello che soffre l'anima empia che grida e urla : << Io brucio, io ardo! Che dire, che fare, sventurata, in mezzo ai mali che mi divorano? Sfortunata, io non vedo niente, non intendo niente! >> . Ecco le grida dell'anima punita; ma essa non entra in corpi di bestie come credono i più e come tu pure credi, o figlio mio: questo è un gravissimo errore. Il castigo dell'anima è tutt'altro. Quando l'intelligenza è diventata dèmone e, dietro gli ordini di Dio, ha preso un corpo di fuoco, essa entra nell'anima empia e la flagella con la sferza dei suoi peccati. Da questi flagellata, l'anima empia si precipita allora negli assassini, nelle ingiurie, nelle bestemmie, nelle violenze d'

Nuova trovata "Tassa sui prelievi bancomat"

GAssurda invenzione del governo Renzi. Nuova rocambolesca trovata per tassare gli imprenditori (questa volta i professionisti l'hanno scampata) camuffando il prelievo forzoso con la maschera dell'antievasione.  Quella che è stata battezzata la tassa sui prelievi al bancomat si applicherà solo agli imprenditori, non quindi ai professionisti e, indiscriminatamente, a tutti i possessori di partita IVA.  Inoltre, rispetto al passato, non sarà prevista la sanzione in via un automatica (consistente nel considerare ricavi occulti le somme prelevate dal conto corrente che non trovino giustificazione in contabilità), ma ci sarà una sanzione proporzionata all’importo prelevato (dal 10 al 50%) di cui sia ignoto il beneficiario e che non risulti dalle scritture contabili. Come dire che la sanzione scatta tutte le volte in cui, per ogni pagamento, non venga indicato il relativo beneficiario (attraverso l’ordine di bonifico o dalla contabilità interna). È quanto chiarito dal direttore dell’A