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Visualizzazione dei post da gennaio, 2016

Grandi manovre

In sede di consulenza mi si richiede un parere su una proposta di assunzione presso un ente di formazione, con qualifica di docente.  La cosa che in particolare poneva dubbio al cliente era il fatto che dovesse dichiarare la propria disponibilità a mettersi in aspettativa prima ancora di firmare il contratto. Andando a fondo nella vicenda ho constatato che l'ente intendeva presentare un progetto alla Regione Sicilia al fine di rientrare in una misura proposta e portata avanti dal PD il cui fine, sulla carta, è quello di ridurre la disoccupazione giovanile e sopratutto quello di reimpiegare molti docenti formativi di corsi regionali che hanno perso i propri enti di formazione a causa dei precedenti scandali in materia verificatisi in Sicilia e che hanno bloccato repentinamente i fondi ad essi destinati. Gli enti che vogliono partecipare al bando devono dimostrare di avere un certo numero di docenti dipendenti, in aspettativa, al fine di vedersi finanziato il progetto. Per questo mot

Quando il medico è responsabile ?

Una pietra miliare la sentenza delle sezioni unite della Cassazione Civile resa a fine dicembre 2015 sul contrasto giurisprudenziale su un tema molto dibattuto più che per gli aspetti etici - filosofici, per altri aspetti molto più concreti e pragmatici. In sostanza l'organo supremo della magistratura, che ha il compito di garantire l'uniforme interpretazione delle norme, ha statuito che il neonato con gravi malformazioni (nella specie sindrome di down), seppur diagnosticabili dalla moderna scienza medica, non ha diritto ad alcun risarcimento. I giudici di grado superiori fin'ora erano prevalentemente attestati sulla spettanza di un risarcimento al nascituro con malformazioni a patto che queste fossero diagnosticabili con un adeguato grado di certezza scientifica ed in  tempi utili al fine di garantire ai genitori la libera determinazione di interrompere la gravidanza. Tale interpretazione non era fornita in virtù di scelte etiche ovvero filosofiche, bensì rifletteva  la no