Passa ai contenuti principali

Segnalazione presso la Centrale Rischi della Banca d'Italia

Nel caso di inadempimento protratto, la presenza di garanzie e proprietà immobiliari consente di evitare la segnalazione a sofferenza presso la Centrale Rischi della Banca D’Italia ?

La giurisprudenza ordinaria di attesta su una risposta negativa.

Nella fattispecie concreta i giudici hanno respinto il reclamo proposto dal correntista, avverso il primo provvedimento con il quale era già stata rigettata, la richiesta formulata in via di urgenza (ex art 700 cpc), finalizzata ad ottenere l’ordine di cancellazione della segnalazione.

Il ricorrente lamentava, tra l'altro, l’illegittimità dell’iscrizione a sofferenza presso la Centrale Rischi, in quanto la Banca avrebbe omesso di valutare la sua complessiva situazione finanziaria ed in particolare l'ingente patrimonio immobiliare di cui era proprietario.

Il Tribunale in questione (quello di Bari) ha affermato che l’inadempimento protratto nel tempo legittima la segnalazione a sofferenza, poiché “è, senza dubbio, sintomo di una situazione patrimoniale deficitaria e non transitoria, posto che nell’effettuare la segnalazione si prescinde dall’esistenza di eventuali garanzie (reali o personali) poste a presidio dei crediti”.

I Giudici hanno ritenuto che è irrilevante il dato di un importante patrimonio immobiliare, in quanto non garantirebbe il pagamento immediato dei debiti, potendo questo realizzarsi solo a seguito di eventuale riscossione coattiva del debito.


Sulla questione si attende adesso la pronuncia dei giudici di grado superiore.



Commenti

Post popolari in questo blog

[Parere legale] "Cosa posso fare per vedere mio figlio e possibilmente anche la mia compagna?"

Oggi farò una cosa diversa, più concreta e più pratica rispetto a quanto ho fatto negli altri articoli. Descriverò una richiesta di consulenza che mi è pervenuta tramite il format del  mio sito  ed alla quale ho fornito riscontro, sapendo così di condividere l'utile risposta con quanti mi chiedono, tramite mail e messaggi, suppergiù la stessa cosa. Spero che possiate percepirne il valore e che possiate orientare le Vostre azioni a prescindere dalla parte in cui Vi troviate, che sia quella del nonno, della madre ovvero del padre. Come vedrete, nello specifico, siamo in ambito di rapporto affettivo " extramatrimoniale " tra due ragazzi molto giovani che hanno messo al mondo un figlio ma che non sono ancora autonomi economicamente per cui vivono ciascuno con i rispettivi genitori. Buona lettura Buongiorno avvocato, sono padre di un bimbo di 12 mesi che vive con la mia ex fidanzata con la quale avevamo interrotto la relazione circa 4 mesi prima che na...

Continuo.

Riprendo il tema di ieri. Molto buffa è simpatica la goffa reazione del ministero dell'istruzione ai primi segnali di rivolta mediatica suscitata dai falsi moralisti un po' conservatori un po' azzeccagarbugli un pó spargi - caos. Ecco subito pronta una parziale modifica al piano di riforma scolastico. Il progetto pari opportunità sarà facoltativo! Ai genitori dunque la scelta, firmare aderendo al progetto oppure no. Così facendo manifestano quasi la flagranza di reato o almeno non sembrano proprio sicuri della propria  legge.. Ed hanno ragione perché è la solita, inutile trovata per creare mercato a qualcuno. Sicuramente però, dicevo ieri, nel governo non c'era alcun intento trasformista o riformatore di imitare quel movimento filosofico-culturale nato nel Nord America fra gli anni 70/80 poi denominati  studi di genere  o  gender studies  nel mondo anglosassone. Figurarsi se questi potessero mai prendere una strada talmente radicale! La riforma rinvia sempliceme...

Il lavoratore in malattia può andare in palestra?

Il titolo del post non è provocatorio. Tutt'altro. Rappresenta un recente principio sancito dai giudici della Cassazione e che suona così: il licenziamento è illegittimo se la causa dello stesso risiede nell'allontanamento da casa del lavoratore "malato" per esigenze diverse da motivi di lavoro. Ciò perché le incombenze extra lavorative, tra i quali anche il moderato esercizio fisico, non precludono o ritardano la guarigione e dunque il rientro a lavoro. La sentenza è interessante perché sembra stia cedendo quel rigido principio in materia di lavoro che ricollega la malattia alla necessità di restare immobilizzati a casa per paura di eventuali controlli e, dunque, sanzioni sul posto di lavoro. La maggiore flessibilità dei Giudici nello specifico riflette la convinzione che il lavoratore, sopratutto se malato, possa anzi accelerare il proprio processo di guarigione attraverso una qualche forma di attività fisica anche all'esterno. Chiaro è che tutto andrà comunque ...