Giorni fa ero in studio ed alle 17, si presenta puntuale il mio appuntamento.
Entra trafelato e piuttosto arrabbiato il mio cliente che, si da il caso, abbia di recente acquistato macchina nuova fiammante, quasi tutta in contanti.
Passa circa 15 minuti a spiegarmi marca, modello e cilindrata e, quando vede la mia espressione assente, non comprende che non capisco nulla di macchine e manco di 4 ruote invece pensa che io sia interessata e quindi continua in dettagliate spiegazioni sul colore, lo stile, gli optional ed altre cose che, evidentemente, per lui erano davvero importanti.
Io lo lascio parlare e, senza che se ne accorga, butto l'occhio all'orogio e stabilisco un massimo di 18 minuti di sfogo inutile ai fini legali. Lo comprendo, mannaggia, aveva la macchina nuova, l'aveva appena comprata e l'ha distrutta su una buca stradale. Ha o no diritto a sfogarsi? Per lui tutto era molto rilevante ed io cerco di empatizzare anche al fine di articolare meglio l'eventuale e futura richiesta di danno morale.
Ma al 18 ^ minuto, STOP!!!!
Lo interrompo con qualche domanda e, Mr Black si interrompe e comincia a collaborare utilmente per la sua difesa mentre io comincio finalmente a prendere interessanti appunti sul mio foglio uso bollo, avete presente quello dove si facevano i temi, agli esami? Quello!
E comincio a riportare le cose che mi interessano, come luogo preciso in cui si trova il dissesto stradale, orario, la sua velocità.
Mi dice che il dissesto si trova su una strada privata ad uso pubblico.
Gli chiedo se è stato al pronto soccorso visto che si lamenta anche di mal di testa e dolori vari. Mi risponde un poco incredulo che, no non c'è stato perchè la sua macchina era distrutta e quindi ha pensato subito di portarla dal suo tecnico di fiducia. "Bravo!" Gli dico io e poi gli chiedo se ha un preventivo e mi risponde che no, non lo ha perché non pensava servisse.
Lo rinvio all'indomani chiedendogli di portare immancabilmente referto del pronto soccorso con prognosi e preventivo spese. Mi risponde che, certo, lo avrebbe fatto immediatamente.
Cosa avviene in questi casi? Come si orienta la giurisprudenza ? Cosa è davvero importante affinché il Comune sia chiamato a rispondere dei danni fisici e materiali subiti (alla supercar) a causa di un dissesto stradale ?
Principio pacifico è che è in colpa la pubblica amministrazione la quale non provveda alla manutenzione o messa in sicurezza delle aree, anche di proprietà privata, latistanti le vie pubbliche, quando dalle stesse possa derivare pericolo per gli utenti della strada.
Ciò anche se semplicemente il Comune non provveda ad inibirne l'uso generalizzato.
Ne consegue che, nel caso di danni causati da difettosa manutenzione di una strada, la natura privata di questa non è di per sé sufficiente ad escludere la responsabilità dell'amministrazione comunale, se per la destinazione dell'area o per le sue condizioni oggettive, l'amministrazione era tenuta alla sua manutenzione. (Fra le tante vedi ordinanza della cassazione del 7 febbraio 2017 n. 3216).
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